Impianti idroelettrici
Maestosi o modesti, a volte delle vere opere d’arte altre dei concentrati di tecnologia: gli impianti idroelettrici sono la nostra passione e rappresentano 40 anni della nostra storia.
Ogni elemento viene ottimizzato per incanalare l’energia dell’acqua e trasformarla in energia elettrica.
Gli impianti idroelettrici, o centrali idroelettriche, sono tra le principali fonti di produzione di energia green diffusa in Italia.
Con un funzionamento semplice, sfruttano l’acqua e il suo movimento per produrre energia da distribuire poi su tutto il territorio. Dagli impianti ad alto salto alle mini centrali idroelettriche a basso salto, passando per impianti con bacino di accumulo e impianti ad acqua fluente.
Scopriamo insieme le caratteristiche degli impianti idroelettrici e gli elementi che ne garantiscono il funzionamento.
Impianti idroelettrici: Caratteristiche generali
Esistono diverse tipologie di centrali idroelettriche, ognuna con caratteristiche e vantaggi specifici in base al luogo di installazione e alla fonte d’acqua utilizzata.
Analizziamo di seguito le 3 macro-categorie più utilizzate per sfruttare al meglio la potenza dell’acqua.
Impianti ad acqua fluente
Gli impianti ad acqua fluente sono sprovvisti di bacini d’accumulo. Questa tipologia d’impianto, molto comune per i bassi costi e i ridotti impatti ambientali, utilizza il naturale corso dell’acqua, senza possibilità di adattare la produzione d’energia alle necessità del consumo.
Impianti ad accumulo
Dotati di bacini d’accumulo a monte, questi impianti vengono realizzati con dighe o utilizzando quelle naturali. La presenza del bacino permette di regolare le portate derivate, indipendentemente dalla disponibilità d’acqua: per una produzione d’energia secondo le esigenze del consumo.
Impianti a bacino con pompaggio
Gli impianti idroelettrici a bacino con pompaggio sono caratterizzati dalla presenza di bacini d’accumulo sia a monte che a valle e possono all’occorrenza invertire il flusso dell’acqua. Sono impianti strategici per garantire la stabilità delle reti elettriche, permettendo di compensare le fluttuazioni di altre fonti rinnovabili.
Schemi tipici degli impianti idroelettrici
Impianti ad alto salto
Sono impianti con un salto maggiore di 100 m. Tradizionalmente presentano uno schema costituito da opere di presa, canale di derivazione, vasca di carico, condotta forzata e centrale. La loro costruzione è generalmente semplice e relativamente economica, fatto salvo la presenza di eventuali bacini d’accumulo di rilevanti dimensioni. Le maggiori problematiche per la loro realizzazione sono connesse con la loro tipica localizzazione in aree montane, spesso distanti dai centri abitati e dalle zone di consumo.
Impianti a basso salto
Le centrali idroelettriche a basso salto sono impianti con salti minori di 100 m, particolarmente diffusi in Italia e, in generale nel mondo. Grazie alla loro versatilità, vengono spesso inseriti in schemi promiscui. Non esiste uno schema standard e, soprattutto per piccole potenze, numerose soluzioni impiantistiche possono essere adottate per ridurne i costi di realizzazione, costituiti principalmente dalle opere di convogliamento delle elevate portate d’acqua che li caratterizzano. Le centrali idroelettriche a basso salto hanno basso impatto ambientale e visivo e, dati i costi limitati, sono una buona soluzione per le amministrazioni locali.
Impianti a cavallo di traversa
Sono impianti generalmente a bassissimo salto (3-5 m), di norma realizzati a cavallo di traverse esistenti. Questa tipologia d’impianto, caratterizzata sostanzialmente dalla coincidenza del punto di presa con quello di restituzione, permette di eliminare l’impatto ambientale connesso con la sottensione del corso d’acqua. Negli ultimi anni, questi impianti hanno avuto un forte sviluppo e numerose soluzioni impiantistiche sono state sviluppate con lo scopo di diminuirne i costi (soprattutto delle opere civili) garantendo una elevata efficienza.
Impianti sul DMV o risorse residuali
Si tratta di piccole e piccolissime centrali idroelettriche inserite in schemi esistenti, allo scopo di recuperare il potenziale idroelettrico residuo in acquedotti, canali irrigui o centrali idroelettriche maggiori. Sono caratterizzati da una forte sito specificità e da layout spesso unici, dovendo coesistere con le opere esistenti.
Gli elementi tipici di un impianto idroelettrico
Tipi di turbine
PELTON
Sono turbine ad azione nelle quali uno o più ugelli trasformano totalmente la pressione dell’acqua in energia cinetica.
BANKI/CROSS FLOW
La turbina ad azione Banki o Cross flow è caratterizzata da una gamma molto ampia di portate (tra i 20 l/s e di 10 m3/s) e salti generalmente tra 10 m e 200 m.
FRANCIS
Le Francis sono turbine a reazione a flusso radiale, con distributore a pale regolabili e girante a pale fisse, molto utilizzate per i medi salti. Sono la tipologia di turbine più diffusa e anche quella che detiene il record di potenza unitaria installata.
KAPLAN
Le Kaplan sono turbine a reazione a flusso assiale, utilizzate generalmente per bassi salti.
COCLEE
Le Coclee sono turbine per salti molto bassi e potenza ridotta, caratterizzate da costi relativamente contenuti grazie alla loro semplicità costruttiva.
Gli altri ambiti di intervento
Opere di difesa idraulica
L’importanza delle opere di difesa idraulica è ormai innegabile ed esistono svariate soluzioni che possono assicurare la messa in sicurezza dei nostri centri abitati e dei nostri territori.
Grazie alla nostra esperienza nel campo, proponiamo la soluzione che meglio si adatta al contesto.
Le nostre realizzazioni
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